Recensione Soul of Chogokin GX-03 Com-battler V

Bykengiu

18/07/2025

Recensione Soul of Chogokin GX-03 Com-battler V.

ROBOT

NOME: Com-battler V

ALTEZZA: 242 mm

MATERIALI: Metallo – Plastica

PESO: 664 grammi

TRASFORMABILE: Si

COMPONIBILE: Si

ARTICOLAZIONI: Miste

FINITURA: Lucida

VEICOLI

NOME: Battle Jet

PESO: 21 grammi

NOME: Battle Crasher

PESO: 110 grammi

NOME: Battle Tank

PESO: 166 grammi

NOME: Battle Marine

PESO: 250 grammi

NOME: Battle Craft

PESO: 117 grammi

ACCESSORI

MATERIALI: Plastica

BASETTA ESPOSITIVA E PORTA ACCESSORI: No

PORTA ACCESSORI: Si

LIBRETTO ILLUSTRATIVO: Si

DESCRIZIONE

Con il debutto del GX-03, Bandai introduce il suo primo modello trasformabile e componibile: il celebre Com-battler V. Una volta rimosso il contenitore in polistirolo dalla confezione, il modello si presenta suddiviso nei cinque veicoli che lo compongono: Battle Jet, Battle Crasher, Battle Tank, Battle Marine e Battle Craft. Ogni veicolo è progettato per diventare un particolare componente del robot, permettendo, quando assemblati, di formare il leggendario Com-battler V. Realizzati in una combinazione di plastica e lega metallica, i veicoli sono caratterizzati da una grande attenzione ai dettagli e una pregevole qualità nella verniciatura. L’unione dei diversi moduli, fedele a quanto visto nell’anime, risulta intuitiva grazie alle istruzioni chiare e alla precisione dei meccanismi di incastro.

Una volta assemblato, il robot appare robusto e stabile, senza cedimenti nelle articolazioni delle caviglie, anche sotto il peso complessivo del modello. Tuttavia, la posabilità si rivela limitata, soprattutto a livello degli arti inferiori nella zona dell’inguine, che risultano quasi completamente rigidi.

TESTA
Il Battle Jet, veicolo supersonico abile nel volo, si trasforma nella testa e nel collo del Com-battler V. Dotata di un’articolazione a resistenza, questa consente alla testa di ruotare in entrambe le direzioni lungo l’asse. Purtroppo, l’ampiezza del movimento è piuttosto limitata a causa della conformazione stessa della testa.

BUSTO
Il torace e le braccia del robot derivano dalla trasformazione del Battle Crasher, mentre il Battle Tank si converte nell’addome e nel bacino. L’unione tra i due veicoli avviene tramite un semplice sistema ad incastro che garantisce stabilità e non compromette la verniciatura, anche dopo numerosi assemblaggi.

SPALLE & BRACCIA
Le spalle sono mobili grazie a due articolazioni indipendenti:
– Una articolazione a scatti gestisce flessione, estensione e circonduzione del braccio.
– Un’articolazione a resistenza consente movimenti laterali di abduzione e adduzione; tuttavia, questi ultimi risultano particolarmente limitati a causa della forma della struttura delle spalle.

La flessione ed estensione dei gomiti avviene grazie a un’articolazione a resistenza dotata di un meccanismo telescopico che facilita la trasformazione delle braccia. La rotazione interna ed esterna lungo l’asse del braccio è gestita da un’articolazione a resistenza posta all’altezza del bicipite. Le mani semi-articolate sono alloggiate all’interno dell’avambraccio e possono essere estratte grazie a un sistema di scorrimento, proprio come nel cartone animato.

Oltre alle mani integrate, che risultano leggermente sottodimensionate per necessità di trasformazione, il modello include anche pugni accessori per chi desidera maggiore fedeltà visiva o diverse opzioni di display.

Figura 1

ARTI INFERIORI

Le gambe prendono vita grazie alla trasformazione del Battle Marine, ma la loro mobilità è influenzata da alcune limitazioni legate al design. L’anca integra due tipi di articolazioni:

– una a scatti, che consente la flessione e l’estensione frontale della gamba
– una a resistenza, ideata per i movimenti di abduzione e adduzione laterale delle cosce.

Va segnalato che queste articolazioni risultano penalizzate dalla necessità di adattarsi al processo di trasformazione, limitando i movimenti delle gambe a leggeri accenni. Il ginocchio, invece, permette il classico movimento di flessione ed estensione tramite un’articolazione a scatti. Tuttavia, non è previsto alcun tipo di rotazione sull’asse delle gambe. La caviglia, dotata di un’articolazione sferica a resistenza, consente al piede una moderata flessione ed estensione.

PIEDI

Il Battle Craft è equipaggiato con ruote in gomma funzionanti, montate su una piattaforma ammortizzata. Sul fronte del veicolo si trovano due trivelle decorative, non operative, che possono essere estratte o retratte grazie a delle guide a scorrimento.
Quando trasformato, il Battle Craft diventa i piedi del modello; le caviglie sono fornite di un sistema basculante a scatto che permette al Com-Battler di estendersi completamente a terra nella configurazione Grandasher.

VERNICIATURA

La verniciatura ha una finitura lucida di qualità, ben distribuita e priva di imperfezioni visibili sul modello esaminato. Bandai ha utilizzato un grigio uniforme per rappresentare le parti bianche visibili nell’anime, offrendo un risultato complessivamente soddisfacente.

ACCESSORI

Gli accessori forniti sono interamente in plastica di buona qualità, con rifiniture accurate e una verniciatura degna di nota che arricchisce il modello.

CONCLUSIONI PERSONALI

Ritengo che questo modello abbia diverse qualità estetiche e progettuali, benché limitate dalla scarsa mobilità degli arti inferiori che lo relegano quasi a un oggetto più statico che dinamico. È un peccato, perché i veicoli, che siano esposti separati o trasformati nel Com-Battler, risultano comunque molto scenografici in una collezione.

Recensione Soul of Chogokin GX-03 Com-battler V