EX Gokin Ufo Diapolon di Fewture/ArtStrom

Bykengiu

29/06/2025

In questi giorni la celebre casa di produzione Evolution Toy ha ufficialmente annunciato il lancio del Neo Dynamite Action Diapolon, un nuovo modello che rende omaggio a una delle serie più iconiche del genere robotico. Per l’occasione, è interessante tornare a soffermarsi sull’EX Gokin Ufo Diapolon di Fewture/ArtStorm, un prodotto ispirato all’indimenticabile anime cult degli anni ’70, UFO Diapolon – Guerriero spaziale.

UFO Diapolon – Guerriero spaziale rappresenta una pietra miliare nel panorama degli anime robotici di quell’epoca. Creato nel 1976 e prodotto dallo studio Eiken, il suo debutto avvenne con una serie composta da 26 episodi che raccontavano le avventure di Takeshi, il protagonista, un giovane carismatico che, grazie alla fusione fisica con l’enorme robot Diapolon, affrontava temibili nemici provenienti dallo spazio. L’originalità della trama e il design pionieristico riuscirono subito a catturare l’interesse del pubblico, rendendo l’opera memorabile. Successivamente, venne proposta una seconda versione intitolata UFO Senshi Daiapolon II, composta da 21 episodi. Più che una nuova narrazione, questa revisione rappresentava un raffinamento della serie originale, arricchita con scene inedite e materiali supplementari per completare meglio il racconto e ampliarne l’impatto visivo. Tuttavia, nonostante gli ascolti in Giappone si mantenessero su livelli discreti, fu il merchandising legato alla serie a raggiungere un successo esplosivo, con giocattoli e modellini di Diapolon che divennero oggetti di grande desiderio tra i fan.

Tra le particolarità principali del Super Robot Diapolon si trova il suo design audace e innovativo per l’epoca: i tratti robusti e atletici del robot furono infatti ispirati al mondo dello sport, in particolare al football americano. Questa scelta risultò assai insolita, soprattutto considerando che negli anni ’70 tale sport era poco conosciuto e popolare in Giappone. Ma non era solo l’apparenza a renderlo unico: Diapolon introdusse anche un sistema di pilotaggio rivoluzionario rispetto ai paradigmi tradizionali imposti da maestri dei robot come Go Nagai. In questo campo, si affianca ad altre avanguardie del periodo come Jeeg, contribuendo a ridefinire le basi narrative e tecniche del genere dei robot giganti.

In Italia, UFO Diapolon – Guerriero spaziale giunse nei primi anni ’80, trasmesso da varie reti televisive locali come Super 3, T9 e Quinta Rete, trovando rapidamente il favore del pubblico grazie al suo fascino innovativo e futuristico. Anche la musica giocò un ruolo significativo nel decretare il successo della serie: la sigla italiana, dal titolo UFO Diapolon e interpretata dai Superobots con testo scritto da F. Evangelisti e musica composta da F. Micalizzi, entrò nel cuore di molti appassionati. Degna di nota è anche la colonna sonora originale giapponese, con brani cantati dal leggendario Masato Shimon su composizioni di Masayuki Yamamoto, che rimangono tuttora indimenticabili per i fan storici della serie.

Col passare del tempo, l’opera ha mantenuto la sua aura di classicità senza mai cadere nell’oblio. In Giappone è stata riproposta nel 2017 in una veste restaurata e modernizzata attraverso quattro cofanetti Blu-ray in alta definizione, offrendo così l’opportunità alle nuove generazioni di scoprire la magia della serie in una qualità mai vista prima. Contestualmente, il modello Diapolon è divenuto un culto nel mondo del collezionismo dedicato agli appassionati di anime e modellini.

Il modello, inizialmente svelato al pubblico nel 2017, era stato concepito per essere prodotto in due varianti distinte: una denominata Normal e l’altra identificata come DX. Quest’ultima versione vantava caratteristiche innovative, poiché era stata progettata per trasformarsi in tre robot separati, noti con i nomi di Hedda, Trangu e Legga. Nel corso del tempo, tuttavia, il progetto ha subito numerosi adattamenti e revisioni che, anziché portare alla sua realizzazione definitiva, ne hanno rallentato l’evoluzione. Alla fine, l’iniziativa è andata inspiegabilmente incontro a uno stallo completo, condividendo una sorte simile a quella di altri progetti ambiziosi mai conclusi, come quelli relativi a Kotetsu Jegg e AstroRobot.

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